Uther Pendragon: Re, Guerriero e Padre del Grande Artù

Uther and Igraine fantasy pastel colours con logo
Di Re Artù, figura indimenticabile ed eterna, è stato scritto moltissimo, ma spesso i suoi genitori sono stati sminuiti o comunque non è stata data loro la rilevanza che gli spetterebbe...
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Suo padre per esempio, Uther Pendragon, nell’immaginario comune è "solo" colui che, con l’aiuto di Merlino, ha usato l’inganno per giacere con la regina Igraine, madre di Morgana, assumendo le sembianze del marito Gorlois, che in realtà era stato ucciso in battaglia proprio da Uther. Quella notte fu concepito Artù…
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Nelle leggende gallesi, che precedono quelle a noi più note, Uther è citato poco o niente (il primo che ne parla più approfonditamente è Geoffrey of Monmouth nel suo Historia Regum Britannia). Nel Libro di Taliesin (XIV secolo) c’è però un poema dal titolo “Il canto di morte di Uther Pendragon”.
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All’inizio del 1900 Howard Pyle scrisse “La storia di Re Artù e dei suoi cavalieri”, descrivendo Uther come l’Alto Re di Britannia, sostenuto e consigliato da Merlino e dal nobile Ulfius, grande guerriero e consigliere di guerra, grazie ai quali riuscì a sconfiggere tutti i nemici.
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Nella maggioranza delle fonti Uther è presentato come un uomo duro, spietato con i nemici, grande guerriero e leader.
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Anche Jack Whyte, autore contemporaneo di un bel ciclo arturiano dedica un libro intero a Uther, descritto così da Merlino: «Scelse di non avere nemici viventi, e si dedicò a privarli tutti della vita, perché solo allora, diceva, poteva fidarsi di loro e sapere che cosa stavano facendo. A suo modo Uther Pendragon, re tra i suoi Celti, era molto più feroce delle orde che ambivano a sopraffare la nostra terra. Il mio destino era amarlo come un fratello, e averne paura per tutta la mia vita di uomo adulto, fino alla sua morte».
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Nel libro Le nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley la versione cambia leggermente (ed è la mia preferita in assoluto), anche se la vicenda del travestimento rimane, perché Igraine è personaggio attivo (nei romanzi precedenti, lei è poco più di una conquista) che riconosce il legame animico che lei e Uther condividono, perché sa che si sono conosciuti e amati già in una vita precedente e che dovevano reincontrarsi in questa per dare luce al più grande Re di tutti i tempi:
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«Molte vite prima, lei e l’uomo che adesso era Uther erano stati uniti al destino di quella terra, dove erano giunti quando l’Antico Tempio era stato travolto. Ora che i Misteri erano nuovamente in pericolo, stavolta sotto la minaccia di orde di barbari e popoli selvaggi del Nord, loro due si sarebbero ricongiunti. Le sarebbe stato concesso di dare alla luce uno dei grandi eroi che, così si diceva, tornava in vita quando era necessario, il re che era venuto, viene e verrà per salvare il suo popolo…»
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Ritornerò su questa coppia e soprattutto su Igraine...
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