La Storia del Graal come Ricerca dell’Uno

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Il calice dell’ultima cena di Gesù, che prima ancora era il grembo della Dea, è uno dei più forti simboli culturali e spirituali dell’Occidente.

Coloro che, nelle leggende, si mettono alla sua ricerca, consciamente o inconsciamente sanno che stanno cercando qualcosa che va al di là della forma materica con cui il Graal appare. Non è una mera questione di vittoria o di compito da portare a termine: si tratta di una vera e propria missione.

Il Graal infatti rappresenta l’anima che si fonde con il divino, il ritorno alla Fonte, o all’Uno.

Per questo motivo, ancora oggi le storie sul Graal ci continuano ad affascinare, perché ci ricordano quello a cui aneliamo. Forse ci rammentano tempi passati, epoche antiche in cui eravamo più vicini allo spirito di oggi e riuscivamo a comunicare meglio con la nostra anima.

È proprio la disconnessione dalla nostra anima ­­— peggiorata dal rifiuto degli aspetti spirituali della propria vita ­— che ci rende malati nel corpo, nella mente e nel fisico, come vediamo tutti i giorni, perché il nostro io continua a frammentarsi, diventando sempre più confuso e privo di una sana identità. Senza un ego sano e ben strutturato, non siamo in grado di ascoltare davvero quello che l’anima che ha preso la forma del nostro attuale corpo vuole comunicarci. E più siamo frammentati dentro, più ci ammaliamo, perché ci allontaniamo dalla fonte divina.

Ma se troviamo il modo — che è unico per ciascuno di noi — di riaccendere quella fiamma che ci spinge a cercare il nostro Graal, ci aspettano incredibili sorprese. Dobbiamo solo porci le giuste domande, e farlo col cuore.

La domanda è fondamentale, perché serve a fare un salto di ottava. Parsifal fallisce nella sua missione quando non fa la domanda (o le domande, a seconda della fonte) che guarirebbe il Re Pescatore e la sua terra: “Chi serve il Graal?” Naturalmente, il verbo “servire” indica un servizio spirituale—che comunque ha un impatto sulla materia—non “l’uso” di cose o persone.

Scrive John Matthews: “[Il Graal] è a disposizione di tutti, ma è conservato in un luogo segreto; è al servizio di tutti, ma solo chi conosce la domanda giusta può mettere in moto i suoi poteri; ci guarisce, ma per guarire dobbiamo essere feriti. Sono questi, i misteri racchiusi nel Graal.”

Nei prossimi giorni, prova a domandarti e risponderti con sincerità cos’è per te il Graal e come puoi servirlo per essere a tua volta servito, o servita, da esso.

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