Ho parlato di questo libro anche nel mio video qui. 

Ben fatto a Elliott Edizioni per aver rimesso in stampa la bellissima trilogia di Mary Stewart su Merlino e Re Artù (i successivi sono Le grotte nelle montagne e L'ultimo incantesimo).

In questo primo libro (a mio parere il più affascinante della trilogia, in quanto è forse l'unico romanzo dedicato all'infanzia del più famoso mago del mito e della letteratura), Myrddin Emrys, detto Merlino, è ancora un bambino. Nipote bastardo di uno dei re della Gran Bretagna e figlio della principessa Niniane, viene spesso schernito e alienato dagli altri, anche perché corre voce che suo padre sia il diavolo, in quanto sua madre non ha mai voluto rivelare il nome del padre. Sin da giovanissimo, Merlino inizia a “vedere cose” e impara l’uso delle erbe medicinali, le leggi della natura e molto altro dal suo maestro Galapas.

Nonostante la sua innocuità e il disinteresse per politica e potere, viene considerato una minaccia ed è costretto a fuggire per salvarsi la vita. Durante il suo esilio perfezionerà le sue arti magiche e comincerà a gettare i semi della sua leggenda. Questo volume si conclude con la nascita di Artù.

Lo considero uno dei libri più belli che io abbia mai letto. Fa calare il lettore nella storia del bambino Merlino così profondamente da dare la forte sensazione di star leggendo una vera e propria autobiografia. Il messaggio di forza e coraggio trasmesso è di grande ispirazione.

«Mio Signore, quando si cerca… quello che io sto cercando, bisogna guardare in luoghi strani. Gli uomini non possono mai guardare il sole, se non cercando, in basso, il suo riflesso nelle cose della terra. Se si riflette in una pozzanghera sporca, è sempre il sole. Non c’è nessun luogo in cui io non guarderò, per trovarlo.»